Eilís
Dillon Death in the Quadrangle Il professor Daly, che in passato ha già avuto un certo successo come investigatore dilettante, pur essendo in pensione accetta con piacere quando la sua vecchia università di Dublino lo invita a tornare all'insegnamento con una serie di lezioni. Arrivato alla King's University trova che il preside della facoltà, un uomo autoritario e di bella presenza, è anche un uomo molto spaventato, poiché è convinto che qualcuno stia cercando di ucciderlo. Tra le maldicenze e le lotte intestine dei membri della facoltà, che si scatenano durante il caffè dopo cena, Daly trova i suoi colleghi di un tempo e le rispettive mogli più che mai radicati nei loro modi eccentrici, uniti soltanto da un odio violento verso il preside. Quando avviene il delitto sono i personaggi - ossia la gente del college, con le sue debolezze umane - a dare origine ai misteri e a fornire le soluzioni al professor Daly e all'ispettore Mike Kenny. |
ESTRATTI DALLE
RECENSIONI:
"A Dublino la prenderanno
male, ma si tratta di un magnifico esempio di romanzo
giallo all'inglese." (Montreal Star) "I
rapporti tra i professori sono un crepitio di
malignità, espresse nei termini più
raffinati" (Times Literary Supplement)
"Un quadro della vita accademica degno della Dorothy
Sayers di 'Gaudy Night'." (Social and Personal)
Questo libro non è ancora stato
tradotto in italiano.
Il brano che segue è
un campione preparato per il sito web.
Dalle prime pagine
....
Camminando per il viale che portava all'edificio principale, il professor Daly pensò che poteva quasi essere la prima volta che vedeva tutto quello. Era la fine di ottobre e il primo trimestre era iniziato da una quindicina di giorni. Gli alberi erano magnifici nei loro colori autunnali, e la loro immobilità solitaria lo commuoveva. I vecchi edifici rossi splendevano tranquilli nel sole pomeridiano. Entrò nella sala principale ed ebbe un attimo di esitazione, provando un senso di solitudine quasi intollerabile. Era per lui una sensazione del tutto sconosciuta, che lo spaventò. Venne in suo soccorso un custode di mezz'età, che schizzò fuori dalla sua guardiola in fondo alla sala e avanzò a piccoli passi verso di lui."Buona sera, professore! Beh, sembra di essere tornati ai vecchi tempi a vederla entrare da quel portone. Lei come sta, come vanno le cose? Tutti bene a Galway?"
Stringeva la mano di Daly mentre gli parlava e gli aveva appoggiato l'altra mano sulla spalla, come tanti si sentono in diritto di fare con i vecchi. Anche se quell'uomo non gli era mai piaciuto, per il suo modo di fare scaltro e intrigante, Daly gli fu grato in quel momento per quell'accoglienza calorosa. Si svincolò dalla sua stretta e gli disse:
"Buona sera, Jennings. È bello essere di nuovo qui."
Non aveva nessuna intenzione di rispondere alla domanda leggermente canzonatoria sulla salute della gente di Galway. Continuò senza fermarsi:
"C'è posto per me al college, se non mi sbaglio?"
"Nel suo vecchio alloggio, professore," rispose Jennings pieno di zelo. "Le stanze sono libere, per il momento, e il preside ha detto che dovevamo metterla lì."
Afferrò la valigia di Daly e lo precedette su per la scalinata larga e tirata a lucido, senza mai smettere di chiacchierare con quel fare irritante.
"Vedrà dei grandi cambiamenti, da quando c'era lei. Dei grandi cambiamenti. Il preside è un grand'uomo. Ah, un grand'uomo!"
"Un uomo molto capace" disse Daly sommesso, in pena per la scarsa varietà degli aggettivi noti a Jennings.
"Ci voleva proprio lei per trovare la parola giusta, professore", ribatté Jennings, guardandolo soddisfatto. "Un uomo capace, davvero."
Traduzione di Giuliana Zeuli
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