Eilís
Dillon The Bitter Glass (1958) Ambientato in Irlanda nel 1922, durante la guerra civile irlandese, The Bitter Glass è la storia di un gruppo di ragazzi in vacanza nel remoto ovest, separati dalle proprie famiglie, e delle crisi profonde da loro affrontate in una situazione di isolamento e pericolo, circondati dagli insurrezionisti e minacciati da un'epidemia letale. Le loro forze e debolezze interiori, prematuramente chiamate in causa e duramente messe alla prova, si traducono in un intreccio complesso di storie e situazioni. Un romanzo eccitante e commovente, che rivela una capacità di comprensione indimenticabile e una compassione profonda. |
ESTRATTI DALLE
RECENSIONI: "The Bitter
Glass ... dimostra un'eccellenza complessiva che
deriva da una tecnica matura e da un'immaginazione di
massima qualità. Pur senza mai cadere in
eccessi di scrittura o di sentimentalismo, è un
romanzo estremamente poetico." (The Times) "Una realtà remota e
adorabile, popolata di gente e di usanze descritte in
modo indimenticabile." (The Spectator) "Mi è parso che il mondo del
Connemara fosse descritto in modo perfetto .... un
libro che più di qualsiasi altro mi ha fatto
sentire a casa." (Eudora Welty)
Dalle prime pagine
....
CAPITOLO I
Ruth, in piedi vicino al
finestrino a guardare fuori, si sentì
sopraffare da un'ondata di pace, che nel rifluire si
portò via tutte le irritazioni e le paure delle
ultime settimane. Spalancò il finestrino ed
entrò una folata di aria estiva insolitamente
calda che li avvolse. Gli altri si erano affollati
dietro di lei, come se non l'avessero mai vista prima
quella piccola insenatura di mare sulle cui rive si
affacciavano le casette dal tetto di paglia, ai
margini della città. Solo Colman Andrews, ormai
stanco del mondo a ventisei anni, non si mosse dal
proprio angolo. Però li degnò di un
sorriso tollerante, come se capisse il loro
entusiasmo. Ruth si voltò a lanciargli uno
sguardo particolare, carico di affetto, cercando di
nascondere il proprio disappunto di fronte al suo
distacco. Poi disse: "Vieni a vedere, Colman. Non si vede niente da
quel finestrino di vetro smerigliato." Con fare lento e pigro,
Colman stiracchiò le sue lunghe gambe.
Nell'attraversare il vagone che traballava e
oscillava, si erse di proposito in tutta la sua
magnifica altezza. Tirò su il mento. I suoi
occhi castani leggermente socchiusi si sollevarono
appena agli angoli. Quando guardava qualcosa
intensamente aveva un certo modo di girare la testa,
come per dare maggior risalto al suo profilo greco. Lo
fece in quel momento. Pat, il fratello maggiore di
Ruth, lo guardò senza fiatare. Pensò,
come gli era capitato di pensare altre volte, che gli
sarebbe piaciuto davvero saltare addosso a Colman,
trascinarlo giù e strofinargli la faccia per
terra. Pat la pensava così perché lui
era basso e, a ventun anni, era improbabile che
crescesse ancora. Chiuse gli occhi e aspettò
per un momento. Quando li riaprì, naturalmente
Colman aveva allungato la mano verso quella di Ruth e
stava dicendo, col suo solito fascino: "Adesso dobbiamo
dimenticarci completamente di Dublino. Questa è
una vacanza. Guai a chi parla della guerra. Chi la
nomina dovrà mettere sei pence in un barattolo,
e quando torniamo diamo tutto ai poveri."
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Versione inglese
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Exit to the Eilís Dillon Irish Writing
Pages
"Un primo romanzo che è un
gioiello, di una scrittrice irlandese che sa eliminare
le barriere tra lettori e personaggi." (New York Times
Book Review)
Questo libro non è ancora stato
tradotto in italiano.
Il brano che segue è
un campione preparato per il sito web.
Galway sembrava far parte di un mondo diverso. Avevano
avuto tutti la stessa sensazione, fin dal momento in
cui era apparso il mare per la prima volta e il treno,
che attraversava sferragliando l'ultimo ponticello
prima di entrare in stazione, parve farsi
improvvisamente più piccolo.
Traduzione di Giuliana Zeuli
Pagine mantenute dall' "Eilís Dillon Literary
Estate".
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eredi di Eilís Dillon.